Una nuova avventura: Milano-Mosca in bici

Inizia sempre così, con una pagina bianca.
Il punto diventa ora trasformare i sogni in segni e in passi, o viceversa.
Ma veniamo al dunque: sto per intraprendere il viaggio a pedali di quest'anno. Anzi, il viaggione, almeno visto dal mio piccolo, chè 3100km, per una che si eleva di ben un metro e mezzo abbondante da terra, sono tanta roba.

Vado a Mosca. In Russia.

Parto dalla mia tana (San Pietro all'Olmo, frazione di Cornaredo, provincia di Milano), chiudo la porta di casa e via, il viaggio comincia.

In realtà non è tutto così immediato: la preparazione (tra tracce gpx, ricerca di campeggi e ostelli in siti in lingue buffe, richiesta visti e varie amenità) è durata un mese abbondante. Purtroppo e per fortuna, attraversando i confini di Paesi di dubbia democraticità, la burocrazia per non essere fermati dal KGB impegna tempo e denaro. Quindi non si risolve tutto in uno schiocco di dita, ma tant'è: se si fa, si fa bene.
Considerando che viaggerò da sola e che non parlo il russo, non voglio noie alle frontiere, nè altre situazioni "faticose".

Passerò per 7 nazioni: Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Bielorussia e infine i primi 600km di Russia. Chissà che non sia, Mosca, il punto di partenza per un prossimo viaggio, sempre più a Oriente.

Non è il primo viaggio in bici che intraprendo: nel 2015 sono arrivata ad Atene, nel 2014 a Istanbul, nel 2013 a Oporto e nel 2012, quando ho iniziato a caricare i bagagli sulla bici, a Roma.
Questo però è il più lungo e il primo in solitaria. Per questo ho deciso di scriverne.
Se è vero che "La felicità è reale solo quando condivisa", ebbene, condividerò questo viaggio con i miei venticinque lettori di manzoniana memoria.
Chissà che qualche cicloturista, in futuro, non trovi anche utile una descrizione dettagliata dell'itinerario, come è capitato a me tante volte.