Casa-Cremona
126km
Lentamente la luce scivola via oltre l’orizzonte in questa sera di laconici grilli e leggerissimo fruscio di foglie. Potrebbe essere Dodona secoli e secoli fa; potrei essere uno di quei sacerdoti scalzi, quasi bestie, che vaticinavano sciogliendo in esametri il canto delle fronde al vento. Potrebbe essere qualsiasi epoca ed io stessa assumere un’identità mutevole da Proteo inafferrabile, perché il momento in cui un essere umano poggia la schiena al suolo e si lascia lambire dalla notte è atemporale e universale. Eppure si vive nel tempo curvo, in qualche modo inquadrati tra ascissa e ordinata, spazio e tempo. Una gabbia? Una tela bianca? Ed ecco le mie coordinate: Cremona, campeggio in riva al Po, zolla di terra morbida, tenda a tana di volpe, 5 luglio 2021.
Che ci faccio qui?
Sono in viaggio. Ma non metaforicamente parlando, come tutti, pellegrini e viandanti o naufraghi dell’essere. Sono proprio in viaggio. In bici ovviamente, in sella alla Signorina Felicita. Non sono sola: Gigi ha ancora pazienza di sopportarmi e voglia di condividere un nuovo orizzonte. E per fortuna va così.
Siamo partiti proprio questa mattina per una prima parte del cicloviaggio 2021. Fino alla fine di luglio pedaleremo in Italia, mentre in agosto ci attende l’ultima Thule, l’Islanda di ghiaccio e fuoco. E di questa isola magnifica e terribile parleremo a tempo debito.
Ora stiamo qui, nell’hic et nunc. Nell’immanenza del senso che sconfigge l’angoscia del fluire e della finitudine. Viaggiamo in Italia, ma dove? Verso est. Seguendo i fiumi, fino al mare, per poi scendere gù giù lungo l’Adriatico fino al punto più basso del “tacco”, e risalire ancora ma dall’altra costa, fino a Napoli o Roma.cCosì chiuderei un percorso iniziato ormai quasi dieci anni fa. Il mio primissimo cicloviaggio organzzato è stato un Milano-Roma, che mi era piaciuto al punto da portarmi qui, anni dopo, ancora in sella, ancora in viaggio, senza soluzione di continuità.
E poi questo è l’anno dei paradossi ed è venuto al pettine un nodo mio importante: tanto ho pedalato in Europa, in Asia, in America… Quanto poco ho visitato il nostro Bel Paese. Non ci sono spiegazioni, se non che a qualsiasi ulisside insonne Itaca, quando si torna, sembra sempre troppo spoglia e piccola.
Ma adesso è tempo di rimediare, con la scusa delle restrizioni ai viaggi (siamo comunque entrambi vaccinati) e l’idea che prima dell’Islanda si debba fare il pieno di sole e di mare. Certo, lo avrei fatto volpentieri anche in Messico, nel sud degli States, in Giappone o in Madagascar... Ma sarà per la prossima volta!
Così ci si trova ora alla prima sera di viaggio, e per quanto si sia ancora vicini a casa, l'avventura è iniziata. E' iniziata proprio come piace a me, chiudendo la porta di casa, salutando i gatti e i miei genitori: "Ciao! Ci vediamo tra due mesi!" e pedalando fuori dal cortile come per un qualsiasi giretto d'allenamento. Certo la Signorina ha ora il culo pesante e produce rumore di padelle e gamelle che sferragliano. I primi kilometri sulle strade che conoscono a memoria scorrono rapidi sotto lo sguardo curioso o stupito dei rari passanti, tra campagne e cascine.
monumento alla Resistenza |
Dopo Lodi abbiamo percorso un dedalo di stradine di campagna meravigliose. Il paesaggio, così mio, così vicino a ciò che chiamo casa, radice prima, ha aiutato ad entrare in quello stadio estatico, letteralmente di ek-stasis, fuoriscita da sè, che sempre cerco pedalando. Come in un acquarello diluito, tutti i confini e i bordi e i perimetri si sciolgono e mi trovo dissolta in un tutto che vive e respira e palpita. Sono il fremito dei fili d'erba e sono la risacca dell'acqua sul sasso, la goccia che evapora, il merlo che intona il suo canto. Il frinire assordante delle cicale aiuta ad entrare in questa sorta di tranche, come il ritmo forsennato dei tamburi o il canto monocorde dei sacerdoti in alcune culture.
il Teatro Ponchielli |
piazza Stradivari |
la cattedrale con il torrazzo |
e il suo interno |
le chiappe di Ercole, mitico fondatore |
il palazzo comunale |
una volpe felice |
Buon viaggio
RispondiEliminaSono felice di poterti seguire un'altra estate.
Grande Rita, è sempre un piacere leggerti. 🤗
RispondiEliminaBuon viaggio Rita, e grazie. Quest'anno lascerò a casa la bici per tentare una lunga corsa verso la bellissima Sicilia. Ci proverò ma la vedo dura. Ciao, Daniele 🤠
RispondiEliminaTi faremo compagnia in silenzio... non solo seguendo le tue pedalate e le tue immagini ma cercando di condividere, per quanto possibile, la ricerca di quel "viaggio" misterioso e anelato che c'è un po' in tutti noi!
RispondiEliminaCiao Rita, ti auguro un buon viaggio.
RispondiEliminaSolo ora inizio a leggere il tuo viaggio. Io ho concluso la mia carriera di cicloturista. Ma per fortuna ci siete voi che viaggiate e raccontate. Cercherò tra queste foto i ricordi dei miei viaggi. Islanda wow.
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