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si va senza rimpianti né paura!
Nostra patria è il mondo intero
nostra legge è la libertà
ed un pensiero ribelle in cor ci sta!
Ed eccomi qui, di nuovo in partenza, sulla soglia di una nuova avventura che sta per iniziare. Torno in Sud Est Asiatico, dopo l'esperienza meravigliosa dello scorso anno tra Thailandia, Malesia e Singapore. Questa volta ci si sposta ancora più ad est, nel lembo estremo del continente, per un giro ad anello: Hanoi-Hanoi, a noi, ahinoi!, percorrendo l'intero Vietnam, la Cambogia e il Laos. Sono 5500km che poi diventeranno 6000 tra divagazioni ed erranze, 32.000m di dislivello, tutti concentrati nell'ultima parte del viaggio, dal Laos settentrionale al confine vietnamita; parto oggi, 27 giugno, da Malpensa, dove tornerò il 2 settembre all'alba, giusto in tempo per essere traslata (verbo proprio delle salme) a scuola per l'inizio delle attività.
Parlo al singolare perchè stavolta, di nuovo, dopo tanti anni, sarò sola. Gigi ha infatti deciso di dedicarsi ad imprese più brevi e meno impegnative in termini di tempo. Ci vedrete di certo pedalare ancora insieme, come è accaduto a Cipro nelle vacanze di Pasqua.
E dunque per questo mi frulla in testa quello stornello anarchico scritto da Pietro Gori più di cento anni fa, che avete letto in apertura. Non rimpianti, non paure, che la libertà spesso porta con sè, ma un orizzonte spalancato e terso, splendido di possibilità. Non mi provoca l'angoscia kierkegaardiana... Forse non sono più abbastanza giovane, ormai, e le mie scelte esistenziali non sono più infinite. Per quanto in divenire, so chi sono. Conosco le mie ombre, i miei equilibri, i miei abissi, la mia tavola dei valori. Se si vuole dar qualcosa di buono agli altri, "una goccia di splendore, di umanità", bisogna saper stare in piedi da soli. Altrimenti non è un esserci per l'altro ma un appoggiarsi all'altro. Che può andare bene quando si è feriti, ma non può diventare un modus vivendi. Sto imparando tutto questo con i ritmi lenti delle cose grandi, come la giostra delle stagioni e delle stelle. Sto imparando a guardarmi da altrove, e questo viaggio di nuovo sarà occasione per conoscere un lembo di mondo e pure qualcosa di me di più profondo, territori ancora inesplorati, bianchi sulla mappa.
Per me questo è un tempo di esplorazione dei margini, dei limiti, dei perimetri, dei confini. E' un tempo nel quale percorro la linea di minor resistenza del possibile e cerco di estenderla, di spremere ogni essenza dal presente, e trattenerne la luce come certe nuvole d'oro e porpora al crepuscolo. Quanto è prezioso il tempo, quanto è sacro condividerlo! E lo dico ora, che sto per partire sola, con la leggerezza e la meraviglia di una strada che mi porta ai mari del futuro come un fiume dolce. Come il Mekong che seguirò per lungo tratto, dal delta ai monti.
E poi porto con me un potentissimo talismano. Il più forte, il più grandioso, quello che permette di solcare i mondi su più lieve legno. Sapere di essere qualcosa di importante e bello per qualcuno. Un bacio in tasca, occhi colmi d'amore a far luce nelle notti dietro alle palpebre.
Di questo viaggio posso anticipare solo qualche suggestione generale, perché i dettagli verranno mano a mano, con la strada e il tempo, portati a me dalla corrente del fiume di Eraclito. Il bello di queste avventure è che costringono a sapersi piccoli e incapaci di controllare il corso degli eventi: bisogna cedere al solletico dell'imprevisto, esplorare la navigazione a vista. In breve, come dicevano gli antichi, vivere l'attimo. Un giorno alla volta è la formula che apre i mondi, la chiave di volta.
So che da Hanoi scenderò a sud, sempre seguendo la costa, fino ad Ho Chi Minh city, è oltre, ad esplorare il delta. Navigando entrerò in Cambogia e, dalla capitale, mi spingerò ad esplorare le meraviglie di Angkor Wat celate tra bruma e giungla. Da lì riprenderò il corso del Mekong, per entrare in Laos, raggiungere Vientiane, che lo scorso anno ho visto dalla Thailandia, e poi su su a nord tra colline e montagne verdissime e selvagge ora, ora modellate di terrazze per coltivare tè e riso. Qui si sono rifugiate minoranze etniche dalla cultura interessantissima e misteriosa. Poi rientrerò ad Hanoi, e sarà tempo di nostoi, di ritorni. So che mi imbatterò in monumenti antichissimi che raccontano la storia millenaria di questi paesi, templi e buddha sorriso di pietra. So che la storia, nel Novecento, qui è stata scritta con il sangue, e si è più volte mutata in orrenda tragedia, tra un colonialismo spietato, le guerre e dittature folli e cruente. So anche che la gente non ha per questo perso gentilezza ed ospitalità che contraddistinguono la cultura del luogo. So che vedrò bellezza nuova a cui imparerò a dar nome, incontrerò persone e assaggerò sapori che ancora nemmeno conosco. So che troverò anche qui la meraviglia del molteplice, la complessa incredibile stratificazione di storie e culture che tanto mi affascina.
So che ora stiamo per imbarcarci, e mi aspettano 11 ore di volo per Shangai e, dopo un breve scalo, altre 3 e mezza per Hanoi. Intorno a me, qui al Gate, solo cinesi che tornano a casa. Il viaggio inizia adesso.
Mi ritaglio solo un attimo per alcuni ringraziamenti: ai miei genitori, che mi hanno portata qui e si occuperanno dei miei gatti amatissimi poveriny cuoriciny mentre sarò via. A Gigi, che mi ha aiutata con la preparazione dei bagagli, e pedalerà con me in spiritu. A Franco e tutti i brothers di Ottica Limido, perché adesso finalmente vedo quel che sto guardando, e perché la mia bici, con i suoi adesivi, è la più figa di tutte. Ad Andrea e Matteo di HopCycle, che son meccanici provetti (e sanno già che in caso di psicodramma saranno disturbati per consulenze da remoto). A Gaetano, il farmacista che ormai sa con chi ha a che fare e quanto ami lo street food, anche quando sarebbe meglio di no (il suo consiglio è: mezzo limone spremuto in acqua, e l'altro mezzo colà). A Francesco e Martina, che son sempre entusiasti delle mie alzate d'ingegnio. Agli amici, ai colleghi, ai compagni di pedalate, che han tutti contribuito, chi più chi meno, a farmi partire serena. A chi non ho nominato, o solo di sfuggita, soprattutto, GRAZIE, perché custodisce la pazienza di dare senza voler nulla in cambio, perché come sempre sono in ritardo ed è ora di andare.
Con la foto dell'arrivo dell'anno scorso a Singapore, ci aggiorniamo da Oriente!
Presente!
RispondiEliminaSono ansioso di ricominciare a leggerti Buone pedalate
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