venerdì 8 luglio 2022

0. Perù in bici. (pedal)Ande, Amazzonia e l'oro degli Inca

πλουδοκέω (ploudokéo, «aspetto il tempo propizio per navigare»)

Penso a questo verbo greco ripescato nel polveroso Rocci proprio oggi, che è un giorno di strappi, di ferite che sembrano non guarire mai (e invece). Proprio stanotte, che è notte di vento e porta lontano.

Aspetto il tempo propizio per navigare.

Così è stato. Siamo passati attraverso l'orrore, la noia, la fatica grigia dell'ingranaggio. Abbiamo sgranato il rosario di giorni uguali ad altri giorni e tutto questo tempo si è fatto deserto nel fondo della clessidra. Non ci siamo fermati. Abbiamo solo aspettato.
Ma ora torna la stagione dei grandi viaggi, torna la febbre di Ulisse insonne, torna l'orizzonte ad aprirsi come un largo sorriso che seduce.

Partiamo.
Destinazione: Perù.
Apperù!
Due mesi. Città, deserti, un oceano, misteriose rovine, la voce di interi popoli soffocata nel sangue. L'oro degli Inca, la coca dei narcos. Le Ande. La foresta amazzonica. Questo viaggio contiene mondi interi e per prepararlo son serviti mesi di studio, perché molto di ciò che troveremo per via mi è ancora ignoto e non ne ho esperienza. Questo è il bello!

Per festeggiare il decimo anno di cicloviaggi, mi regalo un continente da me ancora inesplorato: l'America del Sud. Non ci sono mai stata, nè in bici nè da turista. Tutto è nuovo al mio sguardo e chiama a gran voce.

Questo è l'itinerario, in linea di massima.


La prima parte del viaggio si srotola verso sud, da Lima lungo la costa, il Pacifico sempre in direzione dell'occaso. Seguiremo dei tratti di Panamericana e avremo modo di visitare alcune perle naturalistiche (come le isole Ballestas e la riserva di Paracas, il deserto di Ica e la sua oasi) e storiche (da Lima stessa a Nazca).

Poi punteremo il timone dritti ad oriente: ci attendono le Ande. Dalla bianca Arequipa a Puno, sul Titicaca, passeremo attraverso la meravigliosa desolazione della riserva di Salinas y Aguada Blanca, che ci porterà a superare i 4500m di quota. Non lasceremo la cordigliera per lungo tratto, passando per la Montagna arcobaleno, Cuzco e, ovviamente, Machu Picchu. Questo è il tratto forse più impegnativo (saremo sempre in altura), ma sicuramente più ricco dal punto di vista storico e archeologico. Qui si trovano infatti i resti più grandiosi della civiltà Inca, di cui ripercorreremo la parabola dall'alba al tragico tramonto.

E proprio come questo popolo aveva trovato rifugio nella foresta quando ormai gli spagnoli di Pizzarro avevano portato morte, fiamme e un nuovo dio, anche noi scenderemo verso il bacino amazzonico, per pedalare nella valle del fiume Ene. Qui vedremo la natura vasta e terribile, grandiosa, grassa di terra fertile e linfa, ma pure i villaggi che vivono all'ombra dei narcotrafficanti (è zona di produzione della pasta di coca, questa) e quel che resta del gruppo terroristico di Sendero Luminoso (invero, speriamo di ignorarci cordialmente).

Infine piegheremo su Lima tagliando nel mezzo gli altipiani centrali e le loro comunità rurali che vivono di là dal giogo dei secoli.

Se resta tempo, mi piacerebbe spostarmi ad Iquitos, città che sorge nel cuore della foresta, sulle sponde del Rio delle Amazzoni, ed è raggiungibile solo in aereo o in barca.

I kilometri sono esattamente la metà rispetto al solito: "soltanto" 3000. Tuttavia le caratteristiche del territorio e la varietà di attrazioni che meritano una sosta sono tali da rendere insensato un percorso più lungo. Penso alle parole di Arminio, rilette in questi giorni.

"Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza."


Partire poi è sempre uno strappo, una prova di lutto reversibile, un distacco, un prendere distanza da ciò che è noto, ciò che è casa, che è amore e ha radici. Quando si parte non è mai scontato tornare e questo senso di morte dona nuova dignità alle cose usurate dall'abitudine, dal quotidiano. Vivo la dualità delle partenze, sempre sapendo che le vele dei ritorni non saranno nere.



Una cosa fondamentale va detta: non sono mica sola! Gigi partecipa all'avventura peruana ed anche quest'anno mi ha donato la sua fiducia. Spero di non riportarlo a casa col vizio di masticare foglie di coca, o con una passione smodata per la carne di cuy (il porcellino d'India, che in Perù si mangia). Anche lui ha seguito una preparazione tosta e serrata: allenamento in salita, profilassi vaccinale, ascolto paziente delle mie lamentazioni contro la burocrazia e le scartoffie... 

Come sempre racconterò il viaggio qui sul blog, ripostando su Facebook gli articoli. Ma mi trovate anche su Instagram e da qualche giorno su TikTok per qualche contenuto video più easy. In entrambi sono volpe.a.pedali, ça va sans dire

Ora siamo alla Malpensa, in attesa del volo che ci porterà ad Atlanta, dove faremo scalo prima di ripartire per Lima.

A presto pedalinci, pedalonze, viaggiatori, anime pellegrine e marinai d'altre acque! Ci vediamo in Perù 


6 commenti:

  1. Buon viaggio a tutti e due, vi seguirò anche quest'anno attendendo con impazienza di leggerti. Mi raccomando non farmi stare in pensiero😂😂

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  2. Attendevamo con ansia le tue (vostre) nuove avventure🥰 Sarà un piacere viverle attraverso i tuoi scritti. Buon viaggio😊🤞💪🚴‍♀️

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  3. resto sempre più impressionata dal vostro coraggio e dalla vostra voglia di avventura. Ormai avete il mondo negli occhi, nel cuore e nei ricordi. Buena suerte

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  4. Concordo pienamente con i precedenti messaggi, vi invidio per la passione,sono contento di iniziare con voi il viaggio, un grande grosso abbraccio

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  5. Evvai la ""mia"" eroina parte e racconta. Tanti saluti anche al Gigi. ...e per festeggiare la tua partenza,la tua voglia di sognare e di conoscere un pezzo piccolo piccolo di Enrico Ruggeri;"""PETER PAN".
    """ L 'HANNO LASCIATA IN LIBERTÀ,PEDALA LONTANA NON È QUA,FORSE SI NASCONDE IN MEZZO AGLI ALBER,CI ABBANDONI IL MANUBRIO TRA LE MANI NON T PIACE STARE FERMA MEGLIO DI COSÌ LO DIVENTERAI...

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  6. Ops...l inizio:"
    Dicono tutti che una volpe è
    e io che l ho vista vero è
    Anche se immagini e difficile comprendere...

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