venerdì 2 agosto 2019

32-33. I cowboy sepolti con gli stivali, i pionieri sorriso di lupo, la terra che trema quando corrono i bisonti. Dodge city e Pratt






31/7
Garden city-Dodge city
93km

Dunque, ieri dicevo di Garden city. Dicevo che non mi era chiaro dove fosse la parte relativa al garden, e ho aspettato ad esprimermi perchè ancora dovevamo attraversare la città.
Oggi posso affermarlo con certezza: nessun garden, nulla di piacevole alla vista, niente di ameno sotto il sole, in questo paesone-granaio.
L'anno scorso in Kirghizistan mi aveva colpito il "senso del brutto" che avevano da quelle parti nell'arredare le città. Se una cosa può esser fatta in due modi, i kirghisi scelgono quello esteticamente più deplorevole.
Però anche gli americani non scherzano.
Le città sono nude ossa, carcasse di cemento e metallo. Non un albero, non un fiore, una statua, una fontana, una decorazione. Niente.
Altro che Russia! Altro che realismo socialista!
Pertanto sono giunta oggi alla conclusione alla Karenina: le città sgrause sono tutte sgrause ma a modo loro, a seconda della nazione. Ma il senso del brutto non ha confini.

Garden city, appunto, è piuttosto brutta.
Non per un motivo particolare, un luogo ripugnante che rimane impresso o un insieme di miserie e schifezze. No. E' brutta per assenza di bellezza. E' brutta in levare, a togliere, per mancanza. E' come il groviera, o la ciambella: entità definite dai buchi, dai vuoti. E' come lavorava Michelangelo, ma in senso opposto quanto al creare meraviglia.

A Garden city ci sono i silos, un saaaaacco di enormi negozi che noleggiano e vendono auto e trattori, nonchè un numero x di attività legate al quotidiano, dai barbieri agli elettricisti. Tutto è puramente quel che è, volto al pratico, all'uitile, e non al bello. Son scelte.






Nel febbraio 1878, James R. Fulton, William D. Fulton e il figlio di WD, LW Fulton, arrivarono nell'attuale sito di Garden City.
Il sito originario fu realizzato dall'ingegnere Charles Van Trump. La terra era sabbiosa, secca e irta di cespugli ed erbe infestanti, e non c'erano alberi. Main Street correva direttamente da nord a sud, e divideva le proprietà di William D. e James R. Fulton. Non appena ottennero materiale da costruzione, eressero due case di legno, una ad est e una ovest, una dal lato di qui, un dal lato di là della stradaNessun'altra casa fu costruita a Garden City fino al novembre 1878, quando James R. Fulton e LT Walker costruirono ciascuno un edificio. I Fulton cercarono di convincere altri a stabilirsi qui, ma  arrivarono solo pochi coloni e, alla fine del primo anno, c'erano solo quattro edifici.
A seguito di una siccità prolungata, canali di irrigazione arrivarono anche nella contea di Finney nel 1879, con il completamento del "Garden City Ditch". Il fossato ha contribuito ad avviare un boom agricolo nel sud-ovest del Kansas.



Charles Jesse Jones, in seguito noto come Buffalo Jones, arrivò a Garden City per una caccia alle antilopi nel gennaio 1879. Prima che Jones tornasse a casa, i fratelli Fulton si procurarono i suoi servizi per promuovere Garden City, e in particolare nel tentativo di influenzare la Atchison, Topeka e Santa Fe Railroad per stabilire una stazione di cambio. La ferrovia acconsentì a posizionare la sua stazione a Garden City. Nella primavera del 1879, più persone iniziarono ad arrivare alle fattorie nella zona. Durante gli anni del 1885-1887,ci fu una corsa al Kansas occidentale e arrivò un colono per ogni sezione di quartiere. Il Land Office degli Stati Uniti arrivò anche a Garden City, insieme agli avvocati; IR Holmes, l'agente per la vendita di terreni dell'ATSF, e il suo partner, AC McKeever, nel 1885 vendettero migliaia di acri di ferrovia e terra privata.
Le strade di Garden City erano affollate di cavalli, carri, carrozze e mandrie di buoi. Lunghe file di persone attendevano la corrispondenza all'ufficio postale e c'era sempre una folla di fronte all'ufficio per la terra e l'agricoltura. Durante il boom la città aveva nove iarde di bosco a legname, che veniva trainato a destra e a manca per costruire quartieri nuovi e migliorare le fattorie vicine. Tredici negozi di alimentari erano in funzione e la città aveva due quotidiani. Quasi tutti usavano lampade a cherosene e alcune erano collocate sui pali di Main Street. Non c'erano opere idriche in città, quindi tutto dipendeva da pozzi poco profondi, fortemente alcalini. I treni passeggeri di due e tre tratte arrivavano ogni giorno, carichi di gente, la maggior parte della quale scendeva proprio a Garden City.
Il primo numero di The Garden City Newspaper è apparso il 3 aprile 1879. Tre mesi dopo la pubblicazione, l'editore dichiarò: "Ora ci sono quaranta edifici in città". Quando fu costruita la prima linea telefonica, gli alberi crescevano su entrambi i lati di Main Street. Questi interferivano con i fili, ma i residenti locali conoscevano bene il valore degli alberi nel Kansas occidentale e non permisero che venissero tagliati e che i pali del telefono fossero posizionati al centro della stradaal posto di tronchi e rami. Il primo servizio telefonico a lunga distanza da Garden City era lungo una linea di nove miglia (14 km), costruito nel 1919.



Negli anni '70, Garden City decise (dopo alcuni dibattiti) di consentire la costruzione di un impianto di confezionamento di carne. Ciò ha contribuito a rinvigorire l'economia, cosa che è proseguita con trend positivo anche nel XXI secolo. Sono arrivati ​​molti nuovi residenti, ma anche con l'aumento della popolazione il tasso di disoccupazione era solo del 3% circa nel 2017. Molti dei nuovi arrivati ​​erano immigrati al di fuori degli Stati Uniti (Birmania, Somalia, Vietnam e altri luoghi, in particolare Messico e America Latina); oltre il 48% della popolazione del 2010 era ispanica, e meno del 40% della popolazione era bianca non ispanica. L'integrazione di questa grande popolazione immigrata nella comunità è generalmente armoniosa e amichevole.
Generalmente.
Nell'ottobre 2016, però, Gavin Wright, Curtis Allen e Patrick Stein sono stati arrestati dall'FBI per aver pianificato un attentato dinamitardo contro un complesso residenziale in cui viveva parte della comunità somala della città Una moschea fu presa di mira nello stesso complesso. I tre uomini sono stati accusati in tribunale federale di aver minacciato di usare armi di distruzione di massa, in particolare esplosivi. I sospetti provenivano dalle comunità di Liberal e Wright. Il loro processo è iniziato nell'aprile 2018. Tutti e tre gli imputati sono stati giudicati colpevoli, condannati a 25-30 anni di prigione e hanno accusato la retorica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i troll russi come causa delle loro azioni.
Tutto molto bene ma non benissimo, insomma.



Noi da Garden city usciamo in fretta, perchè non è poi questa gran città -come dicevo. Non ci fermiamo nè a vedere il famoso zoo, nè la riserva dove vive una delle mandrie più consistenti al mondo di bisonti. Ho paura di scoprirli menci, spelacchiati e tristi come quelli di San Francisco. Meglio di no, non posso iniziare la giornata con occhioni docili e disperati dietro a delle sbarre.

Incrociamo, subito fuori città, un'azienda che produce parti di aereo, ali, musi, e così via. E poi l'aeroporto.







Il vento oggi sembra in buona, è una brezza lieve e laterale, quasi a favore a tratti. Certo, oggi che la tappa è breve e in piano! Domani e dopo, quando avremo di nuovo oltre 120km, tornerà a tirarci sberle in faccia. E va be', si prende quel che arriva.

I primi 50km scorrono rapidi tra paesini-pacco (cioè paesini senza negozi utili per noi) e campagne sconfinate.


Incrociamo un altro cimitero





e casette sparse tra il granturco ancora basso




Le città si individuano facilmente. Immaginatevi una distesa piana e verde di prateria, tagliata a metà dalla linea azzurra dell'Arkansas. Poi immaginate, accanto al fiume, due altre linee, questa volta grigie: una è la strada asfaltata, che fu il sentiero di Santa Fe, l'altra sono i binari della ferrovia. Tra strada e binari, i silos. Uno (almeno) per paese. Enormi, mastodontici. Magari non case, magari non negozi. Ma il cartello con il nome del paese e i suoi silos bianchi che si ergono come una piramide in mezzo al deserto.





Passiamo così Pierceville, Ingalls (1887) e numerose località nel mezzo, dove resta giusto una cascina crollata sotto il peso del tempo e quale recinto in disuso.

Tutt'altro che in disuso sono invece i mega allevamenti di mucche che si incrociano a tratti, in mezzo alla campagna, tra un paese e l'altro. Sono città intere, con i loro quartieri. Colline e colline a perdita d'occhio occupare da cancelli e bestiame. Le mucche non sono ammassate una all'altra nè sembrano tenute in condizioni cattive. Ma stanno al sole, sulla terra nuda, e stanno vicine una all'altra per consolarsi. Sanno, credo, perchè vengono nutrite e allevate. Lo sanno, vedendo le loro sorelle che pascolano nei ranch, a breve distanza, e che pure subiranno un destino identico. Hamburger, costine, hot dog.







Finalmente ci allontaniamo anche da questi carnai, e la campagna torna dolce e profumata di erba e fiori. Purtroppo le cavallette sono ancora a migliaia e spesso saltano addosso e sulla bici e si agganciano con le loro zampette arpionate. Pussa via!














Tra pratoni e girasoli si arriva anche a Cimarron, unica vera e propria sosta della breve tappa di oggi.



La città fu fondata nel 1878 e prende il nome dall'omonimo vicino fiume, affliente dell'Arkansas.
Tra il 1887 e il 1893, nella Contea di Grey ebbe luogo una guerra per lo status do capoluogo che coinvolse diverse figure del Vecchio West , come Bat Masterson , Bill Tilghman e Ben Daniels . A seguito della disputa, Cimarron divenne il capoluogo permanente della Contea di Gray.
Nelle prime ore del 10 giugno 1893, Bill Doolin e quattro membri della sua banda derubarono un treno mezzo miglio a est di Cimarron.
Nel 2016  un treno della Amtrak è deragliato proprio qui, e l'azienda ferroviaria ha intentato una causa contro una delle società di Cimarron per aver danneggiato le rotaie con un veicolo stradale.
Noi facciamo sosta al solito benzinaio per una rapida seconda colazione, proprio davanti al silo immancabile.


Cimarron è un po' meno brutta e polverosa delle altre cittadine di queste parti, e ha ville e casette con giardino che son proprio curate. Una delizia per gli occhi, come la rara ombra dei rari nantes, no, dei rari alberi.





La polvere non manca invece appena fuori città, dove i trattori e le mietitrebbie si industriano nei campi e sollevano nuvole color ocra che attaccano gli occhi e la gola. Ma manca poco all'arrivo, ormai, e il vento è ancora mansueto.


.

Finalmente si staglia all'orizzonte il primo segnale: il silo di Dodge city, che, come un faro, segnala la presenza della città da lontano. Mare d'erba verde e secca, luci lontane e una torre bianca, non d'avorio ma di un bene più prezioso: la farina per fare il pane di cui si nutrono le stirpi degli uomini.


Arriva pure il treno, e mi par giusto. In fondo qui tutto è giunto sferragliando sui binari.





Poi ecco il segno: le sagome dei cowboy che danno il benvenuto a chi entra a Dodge city.
La più selvaggia città di frontiera del Vecchio West, dove pionieri senza nulla da perdere, ladri, bari al gioco e puttane si incontravano e ammazzavano in risse da saloon.



I soprannomi di questa città son tutti un programma: cowboy capital of the world, queen of cowtowns, wicked little city, la città più cattiva d'America. Ullallà, allora ci si deve fermare per forza a scoprirne l'anima, il cuore segreto! Se qui vive lo spirito d'ombra del Far west, l'unica via è lasciarsi rapire, prendere e inglobare da questo mondo altro, di un altro tempo.


Prima di raggiungere il campeggio (qui i Koa costano la metà e quindi van benone), ci fermiamo  fare il punto ad una stazione di benzina. Esce la proprietaria, una donna di cuoio con la voce roca da fumatrice incallita. Ci chiede del viaggio ed è tutto un WOW! Holy shit! e via così. A suo avviso fa troppo caldo per pedalare (e non ha tutti i torti) e ci invidia la buona salute. Poi ci dà dei volantini e mappe della città e ci spiega che in questi giorni a Dodge c'è un festival di cowboy e ci sono i più forti d'America nel rodeo. Ogni sera fanno gare ed esibizioni, miste a musica country e sviolinate patriottiche. "Non è male se vi piace questo genere di roba di merda" dice la benzinaia delicatissima. "Se venite ci vediamo stasera, lì".
L'idea è che anche no, non andremo. Tanto il campeggio è vicino all'arena e godremo da lì dello spettacolo, in diretta dalla tenda.

Dodge city è una città turistica, un'attrazione per americani in primis, e per stranieri da tutto il mondo poi. E' un susseguirsi di motel, inn, hotel, fast food, negozi di souvenir e ristoranti messicani, e non manca neppure un piccolo parco acquatico che, con il caldo che fa, attrae e seduce la mia attenzione. Ah quell'acqua azzura e limpida... chiara e fresca ove porrei volentieri le mie belle membra... Peccato per la massa di adolescenti scalmanati che affolla gli scivoli. Me li devo sorbire già tutto l'anno in classe, in vacanza un li reggo.





Distratti dalle molte distrazioni messe apposta per distrarre, insegne che promettono cibo spazzatura di ottima roncezza, e cartelloni che pubblicizzano divertimenti, giochi, cazzi mazzi e cotiglioni, arriviamo al campeggio e montiamo la tenda. L'operazione è assai complicata a causa del vento fortissima che si è levato di nuovo. Gigi, tutto serio, mi chiede se a mio avviso la tenda regga, stanotte, o possa volare via. Gli rispondo che senza dubbio vale la seconda ipotesi, con noi dentro. Poi incontreremo l'uomo di latta, il leone codardo, lo spaventapasseri e la malvagia strega dell'Ovest.

Ci cambiamo al volo e via, di nuovo in sella (ma senza borse) verso il clou della visita a Dodge city: il Boothill museum. Prima, però, bisogna aprire una breve parentesi enciclopedica sulla storia di questa città assurda (città straaaana...)


Fort Mann fu il primo insediamento di non indigeni nell'area che divenne Dodge City, costruito dai civili nel 1847 (il territorio era quindi parte del Messico) per fornire protezione ai viaggiatori lungo il Santa Fe TrailFort Mann crollò nel 1848 dopo un attacco indianoNel 1850 l'esercito americano arrivò per fornire protezione nella regione e costruì Fort Atkinson sul vecchio sito di Fort Mann. Ma pure Fort Atkinson fu abbandonato nel 1853. Le forze militari sul sentiero di Santa Fe furono ristabilite più a nord e ad est a Fort Larned nel 1859, ma l'area rimase vuota attorno a quella che sarebbe diventata Dodge City fino alla fine della guerra civileNell'aprile 1865, le guerre indiane in Occidente iniziarono a portare disordini e l'esercito costruì Fort Dodge per aiutare Fort Larned a fornire protezione sul Sentiero di Santa Fe. Fort Dodge rimase in funzione fino al 1882.
La città di Dodge City può far risalire le sue origini al 1871, quando l'allevatore Henry J. Sitler costruì una casa a ovest di Fort Dodge per sorvegliare il suo bestiame, tenuto in una regione furba, vicino al Santa Fe Trail e al fiume Arkansas; la casa di Sitler rapidamente divenne un punto di sosta per i viaggiatori. Altri hanno visto il potenziale commerciale della regione con la Santa Fe Railroad che si avvicinava rapidamente da est. Nel 1872 Dodge City fu riconosciuta come città legata a Fort Dodge. I confini urbani furono tracciati e George M. Hoover stabilì il primo bar in una tenda per servire i soldati assetati di Fort Dodge. La ferrovia arrivò a settembre, giusto in tempo per trovare una città pronta a crescere e in attesa di affari. I primi coloni di Dodge City erano mercanti di ossa e pelli di bufalo e fornirono una comunità civile a Fort Dodge. Poi, con l'arrivo della ferrovia, Dodge City fu presto coinvolta nel commercio di bestiame.



L'idea di condurre i bovini texani, i Longhorn, dal Texas alle ferrovie del Kansas nacque alla fine del 1850, ma fu interrotta dalla guerra civile. Nel 1866, i primi bovini del Texas iniziarono ad arrivare a Baxter Springs, nel sud-est del Kansas, attraverso lo Shawnee TrailTuttavia, i Longhorn erano infestati di zecche che diffondevano la febbre bovina del Texas (babesiosi), tra le altre razze di bovini. Gli agricoltori del Kansas, allarmati, convinsero il legislatore statale del Kansas a stabilire una linea di quarantena che proibì che i Longhorns  texani fossero portati nella parte orientale dello stato.
Con il commercio di bestiame forzato a ovest, i bovini furono spostati a nord lungo il Chisholm Trail. Nel 1867, il principale centro di "coworking" era Abilene, KansasI profitti erano alti e altre città si unirono rapidamente al boom del bestiame: Newton nel 1871, Ellsworth e Wichita nel 1872. Tuttavia, nel 1876, la legislatura statale del Kansas rispose alle pressioni degli agricoltori che si insediarono nel Kansas centrale e spostò nuovamente la linea di quarantena verso ovest, di fatto escludendo dai commerci Abilene e le altre cowtowns. Senza altro posto dove andare, Dodge City divenne improvvisamente la "regina delle città delle mucche".
Una nuova rotta conosciuta come Great Western Cattle Trail o Western Trail si diramò dal Chisholm Trail per condurre il bestiame a Dodge City. Dodge City divenne una città del boom, con migliaia di bovini che passavano ogni anno attraverso i suoi magazzini. Gli anni di punta del commercio di bestiame a Dodge City furono dal 1883 al 1884 e durante quel periodo la città crebbe enormemente. Nel 1880, Dodge City trovò un nuovo concorrente per il commercio di bestiame. la città di confine di CaldwellPer alcuni anni la competizione tra le città fu feroce, ma era disponibile abbastanza bestiame per entrambe le città, che prosperarono.
Tuttavia Dodge City divenne più famosa e nessuna città poteva eguagliare la sua reputazione di vero insediamento di frontiera del Vecchio West . Dodge City aveva i più famosi (e famigerati) pistoleri e cacciatori (di bufali e di taglie) che lavoravano  ora qui ora là nel West, molti dei quali parteciparono alla guerra di Dodge City del 1883. Vantava anche un gran numero di saloon, sale da gioco e bordelli, tra cui il famoso Long Branch Saloon e il bordello China Doll. Per un certo periodo, nel 1884, Dodge City aveva persino un anello per la corrida in cui toreri messicani avrebbero messo in scena uno spettacolo con tori Longhorn appositamente scelti.
Mentre più coloni agricoli si trasferivano nel Kansas occidentale, la pressione sulla legislatura statale del Kansas aumentò per fare qualcosa per la febbre splenicaDi conseguenza, nel 1885, la linea di quarantena fu estesa in tutto lo stato e il Western Trail fu quasi chiuso. Nel 1886, i cowboy, i proprietari di saloon, i giocatori d'azzardo e i proprietari di bordelli si trasferirono a ovest verso pascoli più verdi, e Dodge City divenne una cittadina assonnata molto simile ad altre comunità nel Kansas occidentale.


Cosa resta oggi di tutto questi? Di questo muggire nell'afa estiva, delle risate dietro alle tende dei bordelli, dei colpi di pistola che squarciavano l'aria a mezzanotte o a mezzogiorno?
Molto, in verità.
La comunità cittadina è riuscita a fare della sua storia di vacche e sangue un monumento storico che viene visitato da migliaia di turisti ogni anno.

una videolottery d'altri tempi



All'interno e nei dintorni della città si trovano numerosi siti storici, musei e monumenti dedicati all'eredità del vecchio West. Il Boot Hill Museum, situato in centro, contiene migliaia di reperti e una varietà di edifici e manufatti che ritraggono la cultura dei primi anni della città. Le mostre più grandi del museo includono Front Street, una parziale ricostruzione del centro di Dodge City come era nel 1876; il Long Branch Saloon e il Long Branch Variety Show, il salone Saratoga; la Hardesty House, una tipica casa d'epoca costruita nel 1879; l'originale Boot Hill Cemetery, la collina così chiamata dove i cowboy venivano sepolti con i loro stivali, e la Hall of Fame del cowboy del Kansas. Proprio in questo museo trascorriamo il pomeriggio, ed è tempo prezioso e ben speso che fa capire quanto dura, feroce, impietosa dovesse essere la vita sulla frontiera di terre inospitali e inesplorate, all'orlo dell'ignoto, sulle colonne d'Ercole che qualche folle osava varcare, spostando il confine un più in là.


Oltre alla ricostruzione della città di fine Ottocento, con i suoi negozi e i suoi saloon, dentro e fuori fatti rivivere esattamente com'erano, una chicca è il cimitero, con gli epitaffi alla Spoon river, ma meno poetici. Qui c'erano il ghigno sfrontato e la rassegnazione alla morte, una risata nera di corvo, un "meglio a loro che a me, tanto presto dormirò anch'io sulla collina".











C'è anche l'edificio originale della prigione di Fort Dodge. Anche se molti preferivano passarci di fronte con i piedi in avanti.




Se avete tempo, ingrandite le foto e leggete gli epitaffi. Sono quelli originali, incisi sul legno delle croci e sulle lapidi. Meritano davvero. Si va dai cacciatori di bisonte trovati congelati fuori città ai morti nelle risse da bar, ai ladri di cavalli (innocenti) impiccati a un ramo ai cowboy trovati scalpati e appesi, vendetta di indiani.


















Una parte del museo è poi dedicata alle tribù dei nativi che abitavano le praterie centrali d'America. Ci sono i volti dei capi, i loro nomi, gli oggetti di vita quotidiana, le punte di freccia in pietra e i canti sacri.















Poi si passa alla sezione dedicata ai forti militari, alla vita austera e violenta dei soldati su questo deserto dei Tartari, ai cento, mille Drogo han vissuto, hanno ucciso o son morti qui. E in contemporanea fischiava il treno che giungeva da lontano.




Poi vennero i cacciatori di bisonti, che sterminarono i tatanka e chi della loro caccia viveva. E' impressionate la sala dove è ricostruito l'effetto, come rumore e come vibrazioni del terreno, che fa una mandria di bisonti in corsa. La terra trema, non si sente più nulla che un sordo rumore di zoccoli. La natura corre nel piano ed è marea inarrestabile.





Ancora si dipana il filo della storia, e si giunge al tempo delle mandrie, del bestiame marchiato a fuoco, comprato e venduto. Il tempo dei ranch e e delle vacche dalle lunghe corna che venivano dal Texas.









Una sala è dedicata alla moda vittoriana che giunse anche qui, per chi poteva permettersela. E' strano pensare che gente così forgiata dalla fatica e dal lavoro, dalla sopravvivenza mera, potesse interessarsi a pizzi e merletti. Eppure...






Da ultimo, oltre alle foto di saloon e ballerine di can can scollacciate sui tavoli,


ci sono le influenze della storia del Vecchio west sulla cultura americana e internazionale, nonchè l'interesse di Hollywood e dell'industria cinematografica in luoghi come Dodge city, dove le storie piccole dei singoli son rimaste, incastonate come perle, come tessere di mosaico, a disegnare la storia grande di una nazione. Qui sono stati girati numerosi film, e la cultura del cowboy e dello sceriffo sono state mantenute vive come patrimonio collettivo.








Tornando giù alla via con edifici ottocenteschi, passando attraverso un altro lato del cimitero, si possono visitare i locali storici, che hanno arredamento, mobili e oggetti d'epoca.



















































Un'intera città è stata ricostruita nei minimi dettagli, dalla posta alla banca, dal negozio di sartoria al carpeniere, dal medico al farmacista al barista alle pompe funebri, passando per il carcere e l'ufficio dello sceriffo, per il calzolaio e il bordello.






latrine identiche a quelle che si trovano tuttora in Russia e Asia centrale, na ulitsa



Non manca, infine, la chiesa luterana, proprio accanto ai cessi (deh)





e la messinscena di sparatoria. Ogni giorno alle 19 gente vestita da cowboy spara a salve con armi d'epoca. Ma anche prima, e dopo, giovani corpulenti si divertono a tirare a vuoto contro il cielo limpido e rovente. Fanno un fumo e un casino pazzeschi!







Finita la visita, densa e appagante, prima di tornare in campeggio andiamo a salutare El capitan, scultura in bronzo a grandezza naturale di un longhorn texano, quelle vacche strane dalle lunga corna che a migliaia transitarono di qui, portando la fortuna e la disperazione di tanti.


Il campeggio è semideserto. Fa caldissimo ancora, e tira vento da sud est. Il cielo si è annuvolato e promette pioggia, ma non mantiene. Di fronte a noi il muro bianco arrugginito dei silos, e in mezzo dei campi da calcio dove si allenano squadre miste per sesso, per età e per etnia (ma nessun bianco).

Conosciamo una signora dell'Illinois che cerca lumi su dove piantare la tenda. E' qui per partecipare alle olimpiadi dei senior, lei fa atletica (salto in lungo) e nuoto, e a rana si prepara a battere il record mondiale della sua categoria. E' una tipa strana e un po' folle, ma buona, e ci facciamo a vicenda gli auguri.




Non piove di sera e nemmeno di notte. Ceniamo al riparo dal vento con pasta cotta sul fornello e poi ci godiamo la cronaca del rodeo, intervallati da musica (e su questo gli americani sono imbattibili), l'inno cantato più volte e, infine, uno spettacolo pirotecnico che illumina il cielo notturno di fuori di luce. Domani muoviamo ad est, sempre, e faremo sosta a Pratt. E' una cittadina a mezza via tra noi e Wichita, la città più popolosa del Kansas, dove arriveremo dopodomani. Ad Eolo piacendo!


1/8
Dodge city-Pratt
130km

Dopo una notte di vento rovente, aprire la tenda e vedere un cielo grigio di temporali, nel fuggi fuggi di coniglietti sul prato, e sentire l'aria fredda, è una sorpresa. Non so se gradita o meno, ma comunque un fatto inaspettato.

In campeggio non si può far colazione. Apre tutto alle 9, troppo tardi per noi. Leviamo le tende e noto, di fronte ai bagni, il bunker per tornado e maltempo vario. Si vede che qui è obbligatorio, negli edifici pubblici. Ammazza! Speriamo non ci serva mai.



Il temporale è tutt'intorno a noi. Piove davanti, a est, dietro, a ovest, meridione e settentrione. Tutto nero e fradicio di colonne d'acqua inquietanti. Alle nostre spalle lampi e tuoni e pioviggine. E' il momento di buttarsi in un benzinaio e far colazione, in attesa che passi, almeno questa massa nera che ci incombe sulla melonera.

Caffettone, uva e gelato per me, cinnamon bun e tè per Gigi, stiamo al coperto finchè Giove Pluvio non si placa. Fuori fa fresco ma a tratti, di base è caldo umido come nella foresta pluviale, o come a Milano ad agosto dopo un acquazzone. Dentro si congela: qui son fissati con l'aria condizionata!

Apprezziamo la stupidità umana di pelare l'arancia e poi metterla in un contenitore di plastica


la carne secca di ogni tipo e genere (brutta, ma buona invero)


e la solita parata di schifezze dolci e salate tra cui è sempre arduo trovare del cibo normale, del cibo vero.




la volpe mangiamele mentre studia il percorso

Appena smette di piovere usciamo. Il temporale ci ha superati, lasciando uno strascico di vento contrario terribile, che ci costringe a tenere una velocità media inferiore ai 15km/h. Uno strazio, e che fatica per andare pur così piano!
Quanto alla pioggia, resterà minaccia costante per tutto il giorno. Ma anche oggi ci dice culo e pedaliamo all'asciutto in un susseguirsi di temporali vicini, come in una zona franca, in un porto sicuro che si sposta pian piano su di noi, con noi.



Ma che ci dica culo tutto il giorno noi non possiamo saperlo, e pedaliamo con l'ansietta costante, un suono di bordone. Per di più molti automobilisti e motociclisti ci fan le luci e ci dicono di stare attenti ai temporali e al vento, che qui non scherzano. E non è che questo ci faccia stare più sereni, anzi.

Usciamo da Dodge city tra binari e muggiti, in un'aria grigia e umida, tirando su con le ruote l'acqua dalla strada.



Subito (si fa per dire, visto che andiamo pianissimo) incrociamo Fort Dodge, da cui prende nome Dodge city.
Dal 1865 al 1882, Fort Dodge fu un avamposto sul sentiero Santa Fe . Dopo la chiusura del forte, il sito divenne la casa dei soldati del Kansas nel 1890


Infatti subito dopo c'è un cimitero militare, grigio e torvo sotto alle nuvole imbronciate.






La giornata prosegue così, controvento, in direzione ostinata e contraria col nostro marchio speciale di speciale disperazione.



Facciamo sosta in tutti i paesi che un dio forse, gli uomini certo, han voluto su questa strada. Sono paesi ridotti ai minimi termini: un negozio che vende tutto, un silos, a volte un benzinaio e quattro case di legno di cui due abbandonate e coi vetri spaccati. Passiamo da Ford, fondata nel 1885, che prende il nome da un colonnello.







Passiamo Mullinville, fondata nel 1886 e prende il nome dal pioniere che per primo visse qui; il paesino non ha quasi nulla ma un'intera collina coperta di statue a tema politico di MT.. Liggett's, che amava giocare (barare a carte) e scrivere in una specie di greco. E usare vecchi oggetti di cascina per dar vita alle sue opere creative.








Sempre tirando ogni fibra dei muscoli in lotta contro il vento, giungiamo pure a Greensburg, e il cielo inizia a svelare piano piano il suo sorriso. Ci fermiamo a pranzo qui.

La sera del 4 maggio 2007, Greensburg è stata devastata da un tornado EF5 che ha viaggiato rapidamente nell'area, radendo al suolo almeno il 95% della città e uccidendo undici persone di età compresa tra 46 e 84 anni.
Greensburg oggi si erge come una "città verde" modello, spesso descritta come la più verde in America. L'ospedale, il municipio e la scuola sono stati tutti costruiti secondo il più alto livello di certificazione rilasciato da Leadership in Energy and Environmental Design (LEED). Greensburg ospita anche il più grande pozzo scavato a mano del mondo.





Passiamo oltre, piano piano, tra le raffiche, mentre le nuvole ci lasciano intravedere l'azzurro limpido del cielo. Facciamo numerose soste: gambe, braccia e schiena resistono a fatica alla furia di quest'aria impetuosa, mandria di cavalli in fuga, aria che spazza, percuote, frusta e distrugge. Due signore, a distanza di un'ora una dall'altra, ci mettono in guardia rispetto ad Eolo e Zeus adunatore di nubi. Verso Pratt, dov andate poi, danno temporali. State attenti. Così dicono. Noi procediamo, speranzosi.




E infatti a Pratt giungiamo asciutti, sani e salvi. Distrutti, piegati dal vento, ma non spezzati. Siamo il famoso giunco che tocca terra, arriva fino al fondo ultimo, ma non si dà per vinto. Ci accoglie uno scampanare della vicina chiesa, ed è un suono inusuale, da questa parti.


Pratt fu fondata nel 1884 e prese il nome da Caleb S. Pratt, un giovane ufficiale della guerra civile della fanteria del Kansas, che fu ucciso nella battaglia di Wilson's Creek vicino a Springfield, Missouri. Fu istituito il primo ufficio postale di Pratt nel giugno 1884.
Nel 1887, la ferrovia di Chicago, Kansas e Nebraska costruì una linea principale da Herington a Pratt. Nel 1888, questa linea fu estesa a Liberale . Successivamente, fu portata fino a Tucumcari, nel New Mexico e a El Paso, in TexasFu chiusa nel 1891 e fu rilevata dalla Chicago, Rock Island e Pacific Railway , che chiuse nel 1980 e si riorganizzò come St. Louis e Southwestern "Cotton Belt" Railroad, una consociata della Southern Pacific Railroad che si fuse nel 1996 con la Union PacificLa maggior parte dei locali si riferisce ancora a questa ferrovia come "Rock Island".
La vicina base dell'aerodromo dell'esercito di Pratt servì come area di sosta finale per l'allestimento del B-29 nel 1943-1945.

Noi muoviamo diretti verso l'American Inn, il motel super cheap che ho prenotato ieri per aver un motivo in più per pedalare fino a qui nonostante il meteo.
Scatto per errore una foto: mi si vede riflessa nel porta telefono, mentre boccheggio, stremata. Rende bene l'idea!



Domani arriviamo a Wichita. Gigi sta leggendo le previsioni meteo, si parla di raffiche di vento da sud-sud est (contrarie quindi) a 46km/h. Da spararsi! Speriamo in bene... Certo è che, da dopodomani, giriamo il manubrio decisamente a nord, verso Kansas city. Sicuro cambierà anche il vento. Sicuro.
Il granaio d'America ci lascerà passare?

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